La mia falsa identità
Questo disco potrebbe rappresentare tanto la fine del percorso intrapreso fino a ora, quanto un nuovo inizio.
Un punto di svolta sicuro nella visione e nella proposta di me stesso.
Ci arrivo a 50 anni, con un cammino importante alle spalle, e dopo la pandemia. Ho voluto unire aspetti autobiografici, più o meno evidenti, vissuti introspettivi e punti di vista poetici sul sociale, sul mondo e sulla vita stessa, ma la mia cifra rimane comunque un insieme di fantasia, di sogno e di rielaborazione del lutto, di ricerca della felicità, tramite l’assunzione della sofferenza e della musica come compagna di crescita essenziale e metafora per la vita.
ABOUT ME
“Ho iniziato a suonare la chitarra a dodici anni, trascinato dall’amore per la musica che mio padre e mio zio mi hanno trasmesso. Ho iniziato presto a sognare mondi migliori, insieme ai miei idoli, senza rendermene veramente conto per via della lingua, erano tutti americani o inglesi, ma il messaggio di fondo passava e mi ha formato come formano soltanto le cose profonde, senza barriere”.
“Conoscerai un grande dolore,
ma in quel dolore sarai felice.
Ascolta il mio comandamento:
nel dolore cerca la felicità.”
Fedor Dostoevskij
VIDEOS
Dall’album sono già stati tratti tre videoclip: Sai nuotare benissimo (brano scritto in pandemia, sul timore della perdita), Sei Bellissima/La dignità di Elena (che racconta l’eccidio avvenuto a Busto Arsizio, nel 1956, nella panetteria del bisnonno del cantautore) e Vince lei (il sentimento più puro che un musicista possa provare per quest’arte è l’amore).